Pillole di Nd'A

LE PAROLE DEL PRIORE

Care Lupaiole e Cari Lupaioli,
questa pandemia continua a sconvolgere le nostre vite e ci costringe implacabilmente ad apportare modifiche a ciò che avevamo programmato e pianificato, ma noi non ci arrendiamo e nonostante tutto andiamo avanti.
Come tutti voi sapete in questo periodo dell’anno la Contrada avrebbe organizzato la diciottesima edizione di Note d’Autunno, unica rassegna stabile di musica da camera a Siena interamente organizzata da una contrada, ma le ormai notorie restrizioni in atto non ci permettono di svolgere l’evento in presenza.
I nostri cancellieri Claudia e Leonardo, insieme a Francesco, Guglielmo e Luca, ci hanno provato in tutti i modi, ma non è stato assolutamente possibile.
Fortunatamente non si sono dati per vinti e hanno ideato questa versione di Pillole di Note d’Autunno per dare continuità alla manifestazione, ma soprattutto per dare un forte segnale di vivacità e di presenza della Contrada anche in momenti difficili come questo.
Non entro nel merito dei contenuti inseriti, questo lo farà chi ha maggiori competenze, ma permettetemi una riflessione.
In queste ore, come succede ormai da decenni, saremmo stati a pranzo nel nostro splendido salone per celebrare la chiusura dell’anno contradaiolo, indossando come sempre con orgoglio il nostro fazzoletto, passando ancora tutti insieme un’altra indimenticabile giornata, ma anche tutto questo non è stato possibile.
Ci è quindi sembrato giusto che proprio oggi, 8 dicembre giorno per noi Lupaioli pieno di emozioni e ricordi, ci fosse questo momento di condivisione per darci la possibilità di riunirci, anche se in modo virtuale, davanti al proprio computer per rivivere qualche momento di vita contradaiola, e immaginando di essere li, nel nostro salone, in quei minuti che precedono l’inizio del banchetto, in attesa di cantare tutti insieme il nostro appassionante inno.

Sperando di poter tornare a rivivere quanto prima tali emozioni, vi saluto e vi abbraccio calorosamente.

W la Lupa

Carlo Piperno

Wolfgang Amadeus Mozart

Leonardo Ricci

violino

Guglielmo Pianigiani

pianoforte


Sonata in si bemolle maggiore per violino e pianoforte K.454

III mov. Allegretto


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César Franck

Leonardo Ricci

violino

Guglielmo Pianigiani

pianoforte


Sonata in la maggiore per violino e pianoforte

III mov. Recitativo – Fantasia (Ben moderato – Largamente – Molto vivace)


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DUO VERTIGO

Martina Bellesi

violoncello

Francesco Oliveto

live-electronics


TRAILER

CINECONCERTO


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Amici cari,
le restrizioni dovute alla pandemia non ci consentono di organizzare Note d’Autunno, la consueta rassegna di musica da camera di cui - ormai da diciotto anni - la nostra Contrada fa giustamente vanto. Ci abbiamo provato in ogni modo, ma la fruizione «in presenza» di qualunque evento musicale non è praticabile allo stato attuale delle cose.
Ciò premesso, non ce la siamo sentita di passare l’anno senza lasciare una - seppur piccola - testimonianza sonora, in attesa di tempi migliori in cui, magari, sarà possibile preparare anche qualcosa in più… Da qui nasce l’idea di Pillole di Note d’Autunno, un gesto minimo, ma teso a dimostrare la presenza della Contrada anche in circostanze difficili. Abbiamo perciò selezionato due brani dal concerto tenutosi lo scorso 13 dicembre durante la precedente edizione di Nd’A, che vide il talentuoso violinista senese Leonardo Ricci, accompagnato al pianoforte dal «nostro» bravo Guglielmo Pianigiani. In sostituzione del cineconcerto, inoltre, che si sarebbe dovuto svolgere quest’anno, abbiamo selezionato il trailer del Duo Vertigo, con la speranza di accrescere la curiosità in vista della prossima edizione.
Consentiteci un’ultima riflessione. Si è soliti dire che la musica non sia indispensabile alla sussistenza dell’uomo. Per la nostra sopravvivenza, come è ben noto, sono infatti fondamentali: l’ossigeno, l’acqua, il cibo, un ritmo equilibrato di sonno e di veglia, ecc. Le funzioni fisiologiche di base sono perciò garantite anche senza musica, pittura, teatro, cinema o poesia; si parla però - posto in questi termini - di «sussistere» e non di «esistere». Le discipline artistiche sono di fatto quelle protesi dell’animo che danno il senso alla nostra esistenza, quel «di più di vita» - per dirla con Mario Luzi - necessario all’intelletto e al sentimento umano, una sorta di cibus cogitationis che ci distingue da ogni altro essere vivente. Non occorre certo scomodare Friedrich Nietzche - il quale affermava che «senza musica la vita sarebbe un errore» - per ribadire quanto la fruizione di un’opera d’arte possa smuovere sentimenti che sembravano sopiti, commuoverci, sconvolgerci, e - in generale - emozionarci. Per tutti questi motivi la musica, insieme al cosiddetto «comparto culturale», è indispensabile, e lo è soprattutto nei momenti in cui siamo chiamati ad operare una scelta tra ciò che ci rende veramente vivi e non; attendendo fiduciosi la prima luce dopo l’oscurità, il primo suono dopo il silenzio.

Buona musica!

Francesco Oliveto

Wolfgang Amadeus Mozart

Sonata in si bemolle maggiore per violino e pianoforte K.454

III mov. Allegretto


Leonardo Ricci, violino

Guglielmo Pianigiani, pianoforte




NOTE DI SALA

La sera del 21 aprile 1784 il pubblico viennese assistette a un’accademia (concerto per sottoscrizione) che vedeva protagonisti la violinista Regina Strinasacchi (1761 – 1839) e lo stesso Mozart al pianoforte. Come spesso accaduto, la parte violinistica fu pronta solo la sera prima e pare che Mozart improvvisasse sulla base di pochi appunti. Il successo fu enorme e la Sonata entrò nel novero delle grandi composizioni virtuosistiche. Il Rondò conclusivo (Allegretto) ritorna al virtuosismo iniziale, creando un colloquio esplicito fra scansione binaria e ternaria – specie al pianoforte – e alternando i consueti episodi narrativi con qualche spericolata escursione armonica, ricca di preromantiche intuizioni.

César Franck

Sonata in la maggiore per violino e pianoforte

III mov. Recitativo – Fantasia (Ben moderato – Largamente – Molto vivace)


Leonardo Ricci, violino

Guglielmo Pianigiani, pianoforte




NOTE DI SALA

La Sonata di Franck – composta nel 1866 e dedicata al grandissimo violinista Eugène Yasaӱe – è uno dei pilastri della musica da camera. Il compositore belga riunisce in questo brano due elementi fondamentali del proprio stile: l’influenza wagneriana e la forma ciclica. Il wagnerismo si manifesta attraverso l’uso di un cromatismo che esaspera ogni tonalità e la contorce fino a spremere ogni contenuto passionale e morbosamente inquieto. La struttura, invece, sembra voler dimostrare la capacità compositiva di spalmare nei quattro movimenti lo stesso principio motivico. Ora in forma elegiaca e statica – anche se innervata da sussulti di pathos –, ora in quella travolgente e spasmodica – secondo movimento –, per riprendere nel terzo tempo una allure sognante e malinconica, che trova riscatto nel canone ottimistico dell’ultimo movimento.

DUO VERTIGO

TRAILER CINECONCERTO


Martina Bellesi, violoncello

Francesco Oliveto, live-electronics




NOTE DI SALA

La presenza della musica dal vivo durante la proiezione di un film non è certo una novità. Nei suoi primi trent’anni di vita il cinema era muto e il pubblico era abituato all’assenza di qualunque riproduzione sonora cosiddetta «intradiegetica», cioè che riguardasse tutti quei suoni facenti parte della narrazione - diegesi - visiva. Per sopperire a tale silenzio, che rendeva le figure sullo schermo come «fantasmi che aleggiano nel buio», i gestori delle sale cinematografiche solitamente ingaggiavano un pianista, con lo scopo di restituire alle immagini una verosimiglianza acustica con la realtà e di accrescerne, se possibile, il portato semantico. Prima ancora, quindi, che la tecnica consentisse di registrare e riprodurre in una parte della pellicola tutto il sonoro di un film sincronizzato con i fotogrammi, la musica era già parte integrante dello spettacolo cinematografico. Nel tentativo di offrire una performance che salvaguardi, comunque, la sua unicità, si è optato per raccogliere, elaborare e ordinare alcuni tratti sonori caratteristici del cinema horror e di suspense in genere, senza dimenticare le lezioni di Wagner e Berg circa l’utilizzo del leitmotiv - motivo conduttore - e della klangfarbenmelodie - melodia di timbri. I prestiti andranno quindi ricercati nella produzione di Bernard Herrmann, compositore prediletto da Alfred Hitchcock; di Danny Elfman, autore di quasi tutte le colonne sonore dei film di Tim Burton; di Hans Zimmer, stretto collaboratore musicale di Christopher Nolan, solo per citarne alcuni, insieme a una serie gesti tipici della musica contemporanea.